EDEN

2025           in collaborazione con Dolomiti Contemporanee


Cortina si prepara ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. O, meglio, viene preparata. 

Chi la abita vive un quotidiano scandito dal rumore meccanico e costante di un grande cantiere all’opera e dei dibattiti che ne conseguono. L’uomo, attraverso il suo intervento talvolta sconsiderato, modella e trasforma la natura di un luogo globalmente conosciuto per la sua bellezza. 

Eden è un progetto fotografico che nasce dall’incontro tra il valore affettivo che coltivo per una montagna che ho vissuto fin da piccola e l’esigenza di spegnere, almeno per un po’, il rumore delle voci che ne discutono le sorti. Un po’ a ricordare che la natura respira ancora indisturbata, un po’ a lasciarmi andare e mantenere vivo il ricordo d’infanzia positivo che ho di questi luoghi. 

La sequenza di fotografie simula una camminata attraverso sentieri nella natura che portano oltre l’urbanizzazione del territorio delle Dolomiti. Tratti in salita si alternano a pause e respiri visivi all’interno di una narrazione silenziosa, il cui ritmo ricorda la struttura del pensiero, della musica e del respiro. Passo dopo passo la camminata si fa sempre più intima, diventando un viaggio interiore quasi meditativo. Le fotografie non descrivono un luogo, ma uno stato mentale che si evolve progressivamente fino a raggiungere una dimensione altra. Sul piano visivo la materia si alleggerisce, i colori si stemperano fino a svanire: verso la fine domina il bianco, che si astrae, per poi accogliere i segni quasi grafici che descrivono uno spazio metafisico.

L’Eden del titolo è dunque metafora di un luogo in cui la soglia tra paesaggio e percezione e tra cammino e contemplazione diventa fluida e indefinita. 

Il progetto è a suo modo un invito a ritagliarsi del tempo per vivere la presenza di un luogo che, seppur minacciato, offre ancora spazi incontaminati che lo fanno vivere,  che ci stupiscono e danno sollievo.